“Negli ultimi 3 anni il volume delle mancate vendite di auto nuove in Italia è equivalente all’intero mercato dell’automotive olandese”. Lo ha detto, all’Automotive Dealer Day in corso di svolgimento a Veronafiere, il direttore generale di Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), Romano Valente. In particolare – secondo quanto esposto da Valente – gli acquirenti privati sono quelli che hanno registrato la perdita maggiore, con punte di negatività tra i giovani (18-29 anni) che nel 2005 rappresentavano il 14% del mercato mentre oggi arrivano appena al 9%. A comprovare l’allontanamento delle fasce più giovani è lo ‘sprint’ effettuato dagli ‘over 45’, che nel complesso valgono oggi il 57% del mercato della domanda, contro il 46% di appena due stagioni fa.
Tra gli acquisti di auto nuove da parte dei privati, lo scorso anno la regione che ha tenuto (si fa per dire) di più è l’Emilia Romagna (-18,7%), seguita da Trentino Alto Adige (-20,8%) e Veneto (-21,2%). Le regioni che invece hanno sofferto di più la crisi economica per gli acquisti dei privati sono la Valle d’Aosta (-30,8%), il Molise, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna. Complessivamente, il calo dei privati nel 2012 è stato del 22,8% (-12,2% nei primi mesi del 2013) che ha contribuito a ‘stagionare’ ancor più il parco auto del Paese: tra le 35mln di vetture circolanti in Italia, infatti, oltre 10,5mln (30%) sono ancora a euro 0, euro 1, euro 2, mentre un altro 21% del totale appartiene alla categoria euro 3. “Al nuovo Governo – ha detto Valente al Dealer Day – Unrae chiede misure per rilanciare i consumi. Tra queste: la riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese, la semplificazione amministrativa ed omogeneizzazione dell’Ipt, la revisione della fiscalità sulle auto aziendali e l’eliminazione del Superbollo”.
A rimarcare la gravità del momento, anche il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “Il trend di quest’anno fa prevedere un risultato ancor più disastroso rispetto al passato, con un mercato a 1.250.000 vetture e una ulteriore perdita del 10% sul 2012. Negli ultimi 5 anni – ha proseguito il presidente dell’associazione che rappresenta i concessionari di tutti marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, camion e autobus – la perdita sulle autovetture nuove è stata del 44% e ancora peggiore è stata la performance di autobus (-52%), camper (-68%) e autocarri (-62%)”.
“Mi rivolgo perciò al nuovo Governo – ha aggiunto Pavan Bernacchi – per chiedere di non infierire ma di aiutare un settore che con il passato esecutivo ha subito una vera e propria grandine di disincentivi sull’auto. Un mercato fermo danneggia non solo centinaia di migliaia di addetti ai lavori ma lo Stato stesso, che lo scorso anno ha introitato 3 mld di euro in meno di entrate fiscali provenienti dall’auto e impiegato centinaia di milioni di euro in ammortizzatori sociali. Ai concessionari – ha concluso il presidente – suggerisco di tenere alta la guardia e armarsi di realismo e forti motivazioni, perché usciremo dal tunnel molto lentamente e solo tra qualche anno”.